IL DISTINTO, di Riccardo Schiroli / CON LA SERIE A INIZIA UN'ALTRA STORIA

(Riccardo Schiroli, foto festeggiamenti by OldManAgency) – Losanna è una città affacciata sul lago Lemano che non definirei ridente. Semmai, si merita la descrizione di “placida”. E soprattutto di “pulita”, rispetto agli standard delle città italiane meno sporche. Non è nemmeno una città troppo calorosa o appassionata. Ma a Losanna mi hanno accolto dicendomi “allora il Parma è tornato”.

Le promozioni sono una gran bella soddisfazione. Di quella nel primo spareggio di Vicenza (2-0 all’Udinese, allenatore Giorgio Sereni) vi ho già raccontato. Era il 24 giugno 1973 e il Parma Associazione Calcio salì in B, serie dalla quale era retrocesso nel 1965 come Parma Foot Ball Club, dichiarata poi fallita dal Tribunale di Parma il 2 gennaio del 1968.

Prima di diventare Parma AC (1 gennaio 1970) il Parma, rinato come Parma Football Club, aveva fatto fatica a salvarsi in Serie D e aveva poi ceduto il titolo sportivo all’Associazione Calcio Parmense. Che come tale si era iscritta al campionato di Serie C 1969-70 e aveva poi mutato la denominazione in Parma AC.

Il 17 giugno del 1979 il Parma (allenato da Cesare Maldini) vinse un altro spareggio a Vicenza contro una squadra del Friuli Venezia Giulia. Parma-Triestina finì 3-1 ai tempi supplementari, che i Crociati giocarono in 10. Il gol del 2-1 di Scarpa venne da un incredibile rimpallo contro la parte meno nobile del corpo dell’arbitro Pietro D’Elia di Salerno, un giovane fischietto rampante già arrivato in Serie A. Nella telecronaca per Euro Parma TV Guido Orlandini aveva commentato serafico: “è proprio il caso di dire che l’arbitro ha un bel culo”. Il terzo gol lo segnò un giovanissimo Carlo Ancelotti.

Tra i 4.000 parmigiani arrivati a Vicenza c’ero anch’io. E c’era anche Giuliano Molossi, futuro direttore della Gazzetta di Parma. Narra la leggenda che Giuliano avesse preso servizio il giorno successivo a Il Giornale e che il direttore Indro Montanelli, scoperto perché si era presentato afono, lo abbia accolto con un “ma io pensavo di aver assunto un giornalista, mica un ultras di calcio”.

Quel Parma tornò subito in serie C, per riemergerne alla fine della stagione 1983-84 sotto la guida di Marino Perani. Il Parma chiuse primo a pari merito con il Bologna (48 punti). Vinse le ultime 5 partite e festeggiò la promozione sotto la pioggia a Sanremo grazie a un gol di Stefano Pioli. Questa trasferta la feci in auto ed è un ricordo indelebile, quanto umido. Ma il passo veramente decisivo il Parma lo fece il 20 maggio a Vicenza, travolgendo i padroni di casa 4-1. C’ero anche lì, sempre in auto. Il Vicenza finì terzo a 47 punti.

Anche quel Parma retrocesse immediatamente, salvo poi ritornare in B l’anno successivo. Arrigo Sacchi costruì una difesa quasi imperforabile (Landucci, Mussi, Bianchi, Bruno, Signorini; 14 gol subiti in 34 partite), ma tremò nel finale quando la Reggiana espugnò il Tardini (2-1, 4 maggio 1986). Fu la prima promozione che vissi da cronista di Onda Emilia.

La promozione successiva il Parma la ottenne dalla B alla A con Nevio Scala al timone. Finì quarto (46 punti in 38 giornate) dietro Torino, Pisa e Cagliari e 3 punti davanti all’Ancona. Il 27 maggio 1990 la vittoria (2-0) sulla Reggiana al Tardini consentì di fare dell’ultima di campionato a Pisa una scampagnata festosa.

La successiva promozione la festeggerà il Parma Football Club, nato dopo che il Parma AC era stato posto in amministrazione controllata a seguito del crack Parmalat. Il Parma era tornato in B dopo 18 campionati di serie A consecutivi e dopo aver evitato la retrocessione nel 2005 vincendo lo spareggio contro il Bologna.
Francesco Guidolin lo portò al secondo posto di una serie B a 22 squadre. Da qualche anno, mi occupavo ormai di baseball a tempo pieno.

Il 18 maggio 2018 la promozione in Serie A firmata Roberto D’Aversa la festeggia il Parma 1913, nato a seguito del fallimento del Parma Football Club decretato dal Tribunale di Parma il 19 marzo 2015.

Le promozioni sono una gran bella soddisfazione, ho scritto sopra. Ma nn vanno mai vissute come conquiste definitive. Sembrerà crudele, ma nello sport si festeggia il giorno della vittoria e poi basta. Finiti i festeggiameni, si inizia a pensare al futuro.

Al Parma Calcio 1913 auguro come minimo i 18 anni consecutivi di serie A vissuti dal Parma AC. Detto questo, mi auguro che Cata [Pecchia], il suo presidente e la dirigenza tutta si rendano conto che in Serie A non potranno mostrare i muscoli come hanno fatto quest’anno, dominando le partite e facendo spallucce per qualche gol di troppo subito. Con la stagione 2024-25 inizia infatti tutta un’altra storia. Riccardo Schiroli (foto festeggiamenti by OldManAgency)

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